venerdì 22 gennaio 2016

Argentina-El Chalten-Fitz Roy-Cerro Torre-Los Glaciares 2005

El Chalten




El Chaltén è un piccolo villaggio montano nella provincia di Santa CruzArgentina. È posizionato sulla sponda del fiume Río de las Vueltas, all'interno del Parco Nazionale Los Glaciares (sezione Riserva Nazionale Zona Viedma) alla base delle montagne Cerro Torre e Cerro Chaltén, entrambe popolari per le scalate. Per questa ragione questo villaggio è ben conosciuto da alpinisti e scalatori.



L'attuale "Capitale Nazionale degli Scalatori" fu fondata nel 1985. Il villaggio è posizionato 220 km a nord del El Calafate.



"Chaltén" è una parola tehuelche che significa montagna fumante, siccome loro credevano fosse un vulcano per la sua cima la maggior parte del tempo coperta da nuvole. Altre piste e panorami sono Torre GlacierLaguna CapriGhiacciaio Piedras BlancasChorrillo del Salto e Laguna de los Tres.



Il villaggio fornisce campeggi gratuiti ed informazioni per il parco nazionale ai visitatori, come anche campeggi a pagamento (con docce) ed un numero limitato di letti, ristorazione quasi sempre per backpackers



Il commercio dei turisti ha generato pochi ristoranti e basilari negozi in città, e alcuni alloggi forniscono internet, telefono e fanno vedere film. Oltre a questo, la città è abbastanza lontana dai normali flussi di informazioni e comunicazione, anche durante l'alta stagione (novembre-febbraio). La città è quasi deserta fuori stagione (l'inverno dell'emisfero meridionale).


Parco nazionale Los Glaciares



Los Glaciares (che in spagnolo significa "I Ghiacciai") è un Parco nazionale che si trova nella provincia di Santa Cruz, nella Patagonia argentina. Esso si estende su un'area di 4.459 km²; nel 1981 è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.



Il Parco nazionale, istituito nel 1937, è il secondo per dimensioni in Argentina. Il suo nome si riferisce alla gigantesca calotta glaciale (una delle maggiori del mondo) della Cordigliera delle Ande, da cui si originano 47 grandi ghiacciai vallivi (di cui solo 13 scorrono verso l'Oceano Pacifico). In altre parti del mondo i ghiacciai si originano a partire dai 2500 metri di altezza, ma, a causa della particolare conformazione geografica, in questa regione essi si originano a partire da soli 1500 metri, e da lì scorrono fino a 200 metri sul livello del mare, erodendo le montagne che li sostengono.



Il 30% della superficie di Los Glaciares è ricoperta di ghiaccio. L'intera regione può essere divisa in due parti, ognuna delle quali corrisponde ad uno dei due grandi laghi contenuti nel Parco: il Lago Argentino (il più grande del paese con i suoi 1.446 km²) a sud e il Lago Viedma (1,100 km²) a nord. Le acque di entrambi i laghi finiscono nel fiume Santa Cruz, che scorre fino a Puerto Santa Cruz sulle rive dell'Oceano Atlantico. Fra i due laghi vi è una zona non-turistica chiamata Zona Centro, priva di laghi.



La parte settentrionale consiste di una parte del lago Viedma, del ghiacciaio Viedma e di alcuni ghiacciai minori, oltre che di montagne molto popolari fra i cultori di alpinismo e trekking, fra le quali il Cerro Chaltén e il Cerro Torre.



L'area ospita più di 1.000 specie di uccelli (condoraquile e altri), dei quali però solo 100 sono stati catalogati. Fra i ghiacci e la steppa patagonica c'è un'area fertile ricoperta di foreste, all'interno delle quali vivono cervi delle Ande e anatre di torrente.

Los Glaciares è una famosa attrazione turistica internazionale. I percorsi turistici partono tradizionalmente dal villaggio di El Calafate, cittadina sulle sponde del Lago Argentino (anche se all'esterno del parco) in cui l'amministrazione del parco ha il suo quartier generale, e dal villaggio di El Chaltén, nella parte settentrionale del parco, ai piedi del Cerro Chaltén.



Il monte Fitz Roy (noto anche come Cerro Chaltén) è una montagna situata in Patagonia, nel confine tra l'Argentina e il Cile. Dal lato argentino integra il parco nazionale Los Glaciares, nella provincia di Santa Cruz, e dalla parte cilena, forma parte del parco nazionale Bernardo O'Higgins. Raggiunge un'altezza di 3.405 metri sul livello del mare.



Il nome Chaltén deriva dalla parola in lingua aoniken che significa la montagna che fuma (a causa delle frequenti nuvole che si addensano sulla sua sommità), e il popolo mapuche la considerava una montagna sacra. Cerro Chaltén è il simbolo della provincia di Santa Cruz, ed è rappresentato nella sua bandiera e nel suo stemma.



Il Cerro Chaltén è stata scalato per la prima volta dall'alpinista francese Lionel Terray accompagnato da Guido Magnone nel 1952, nella spedizione che causò la morte del grande alpinista Jacques Poincenot. Nonostante la sua bassa altitudine, il Cerro Chaltén è considerato di difficile ascesa, ed ilgranito molto compatto di cui è composta, oltre alle condizioni climatiche generalmente estreme, richiede un elevato livello di esperienza alpinistica. Per questo le scalate non sono frequenti.



Nel 2015 gli statunitensi Tommy Caldwell e Alex Honnold hanno compiuto la traversata della catena del FitzRoy, aggiudicandosi per questo un Piolets d’Or, gli Oscar dell’Alpinismo.


Cerro Torre

Cerro Torre è una cima situata in Patagonia, in Argentina, a ovest del Fitz Roy, ai margini del ghiacciaio continentale del Campo de Hielo Sur.



Lvetta del Cerro Torre è considerata fra le più spettacolari e inaccessibili del mondo perché, qualunque via si scelga, bisogna affrontare almeno 900 metri di parete granitica,[per arrivare ad una cima perennemente ricoperta da un "fungo" di ghiaccio. Inoltre le condizioni meteorologico-climatiche della regione sono particolarmente sfavorevoli.



Negli anni cinquanta vi furono diversi tentativi di salita al Cerro Torre. In particolare, nel 1958 due spedizioni italo-argentine tentarono la salita contemporaneamente ed in maniera indipendente tra di loro.



Una era guidata da Bruno Detassis e aveva tra i suoi componenti Cesare Maestri, l'altra era guidata da Walter Bonatti e Carlo Mauri. Entrambe dovettero rinunciare all'impresa per motivi logistici. Nel 1959, Bonatti e Mauri avevano preventivato un secondo tentativo, ma abbandonarono prima ancora di partire quando seppero che un'altra spedizione italiana, guidata da Maestri, era partita prima di loro.



La spedizione di Cesare Maestri comprendeva anche il ghiacciatore Toni Egger e Cesarino Fava. Maestri ed Egger partirono all'assalto della vetta, mentre Fava rimase al campo per supporto. Dopo una settimana Maestri fu ritrovato in stato confusionale, e raccontò a Cesarino Fava di aver raggiunto la vetta il 31 gennaio insieme ad Egger, che era poi caduto durante la discesa portando con sé la macchina fotografica e quindi le prove del successo.



La vicenda diede vita a numerose polemiche. Molte spedizioni tentarono di ripetere l'itinerario descritto da Maestri, ma senza riuscirvi; i resoconti riportavano da un lato notevoli discrepanze tra le descrizioni di Maestri e le caratteristiche effettivamente riscontrate sulle pareti, dall'altro la mancanza di tracce riscontrate del passaggio della prima spedizione.



Maestri tornò ad affrontare il Cerro Torre nel 1970 insieme ad Ezio Alimonta, Daniele Angeli, Claudio Baldessarri, Carlo Claus e Pietro Vidi. La cordata salì per una nuova via, lungo la parete Sud-Est, portando con sé un trapano a compressore con il quale Maestri attrezzò circa 350 m di parete con 360 chiodi a pressione.


Questi giunse fino al termine della parete rocciosa, ma non salì il fungo di ghiaccio terminale della montagna  poiché, come affermò in seguito, "non fa veramente parte della montagna"



Durante la discesa, in un gesto di sfida, Maestri lasciò appeso il compressore all'ultimo chiodo, circa 30 metri sotto l'inizio del fungo di ghiaccio, quindi a 60 metri dalla vetta. Tentò inoltre di spaccare i chiodi piantati, ma dovette tuttavia interrompere l'operazione, finendo per rompere soltanto gli ultimi chiodi.



La prima ascensione indiscussa del Cerro Torre è quella compiuta il 13 gennaio 1974 da una spedizione del gruppo dei Ragni di Lecco; in quell'occasione giunsero in vetta Daniele Chiappa, Mario Conti, Casimiro Ferrari e Pino Negri.



La via del compressore (detta anche via Maestri o Compressor route) fu ripercorsa nel 1979 dall'americano Jim Bridwell che riscontrò che i chiodi lasciati dalla spedizione del 1970 s'interrompono a 30 metri dal fungo terminale.



Il 26 novembre 1985 Marco Pedrini compie la prima ascesa in solitaria della via del compressore. Impresa documentata nel film Cumbre di Fulvio Mariani.



Nel 2005 Ermanno Salvaterra, uno dei maggiori conoscitori del Torre e il primo a scalarlo d'inverno (nel luglio 1985), fino ad allora sostenitore di Maestri, ripercorse la via del '59 insieme a Rolando Garibotti e riuscì a raggiungere la cima. Non trovò tracce di un precedente passaggio e scoprì che la via segue un tragitto diverso da quello che per anni aveva descritto Maestri.


Il 16 gennaio 2012 l'americano Hayden Kennedy e il canadese Jason Kruk hanno salito con piccole varianti la via del compressore senza utilizzare quasi nessuno dei chiodi a pressione. Hanno utilizzato solo alcune soste e hanno rinviato in totale cinque spit (quattro di Ermanno Salvaterra del 1999 e uno di Chris Geisler del 2011) incontrando difficoltà di 5.11 e A2. Durante la discesa inoltre i due hanno rimosso gran parte dei chiodi a pressione.



Il 20 e 21 gennaio 2012 l'austriaco David Lama, accompagnato dal connazionale Peter Ortner, riesce a liberare la via del compressore. La via si discosta in alcuni tratti dalla linea originale e la salita è stata resa ancora più difficile dalla schiodatura degli americani Kennedy e Kruk di pochi giorni prima.


















font text: wikipedia

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