lunedì 30 dicembre 2013

Cambodia 2010

Questi erano un gruppo di comunisti fanatici, armati, formati e finanziati dalla Cina di Mao e guidati da Pol Pot. Durante la sua permanenza la potere (1975-78), Pol Pot si macchiò del genocidio di 1,5 milioni di cambogiani, in nome dell'ideologia khmer, che prevedeva la cancellazione della memoria collettiva al fine di costruire dal nulla uno Stato sul modello comunista. A pensarci, una popolazione che certamente non superava i 9 milioni di persone ha subito l'omicidio sistematico e premeditato di più del 20 % dei suoi abitanti. Questo e' spaventoso.
Durante questi tre anni i massacri di massa furono numerosi, scuola e moneta furono abolite, si cercava di cancellare ogni residuo del passato. Quando le mire espansionistiche di Pol Pot finirono per provocare l'inimicizia dei compagni vietnamiti della neonata Repubblica Socialista del Vietnam, Saigon invase la Cambogia ponendo fine al regime di Pol Pot. I khmer si rifugiarono al confine con la Thailandia. Migliaia di profughi tentarono di passare la frontiera, molti di loro furono ricacciati indietro, altri morirono di dissenteria e di malaria.
La storia fino ad oggi e' scandita dalla guerra civile tra la parte residuale dei vecchi khmer e le forze conservatrici, ufficialmente terminata nel 1998. Le conseguenze ancora oggi ben visibili.
In Cambogia non e' difficile saltare per aria a causa di una mina anti-uomo. Nel sottosuolo cambogiano, secondo le stime approssimative dell'ONU, si nascondono dai 4 ai 6 milioni di mine. La maggior parte delle campagne non sono coltivabili, sono infatti costellate da cartelli " Landmines, do not walk!". Dal 1998 ad oggi, più di 40.000 cambogiani hanno perso la vita, ogni mese si registrano dalle 25 alle 30 vittime (nel 1998 la cifra era di 300) , 1 persona ogni 250 ha un arto amputato a causa dell'esplosione. Ma queste mine, chi e' stato a metterle?
Solo una piccola parte degli ordigni furono piazzati durante la guerra civile. Evidentemente i cambogiani di entrambi gli schieramenti comprendevano il terribile impatto che queste armi avrebbero avuto sulla loro terra. Al contrario, più del 70% delle mine furono sganciate dai B-52 statunitensi, sotto forma di ordigni a scoppio ritardato. Accadeva anche che, un bombardiere che non fosse riuscito a sganciare il pacco in Vietnam, onde evitare di tornare a pancia piena, virasse per la vicina Cambogia. Il dato più incredibile, ma non stupisce ormai più di tanto, e' il seguente: nel 1997 più di 100 Paesi produttori di mine anti-uomo, tra cui alcuni dei principali (UK, Francia e Italia) firmarono ad Ottawa un documento che prevedeva la messa al bando incondizionata di questi ordigni. Il testo, di cui segue il primo articolo, sarebbe stato approvato, se gli Stati Uniti non si fossero opposti, mandano tutto per aria.
“1. Ogni Stato Membro si adopera in ogni circostanza:
a) a non usare mine anti-persona
b) a non sviluppare, produrre, acquistare diversamente, tenere in stock, trattenere o trasferire ad alcuno, direttamente o indirettamente, mine anti-persona
c) a non assistere, incoraggiare o indurre nessuno, a qualunque titolo, ad intraprendere attività proibite ad uno Stato Membro ai sensi della presente Convenzione.
2. Ogni Stato Membro si adopera a distruggere o assicurare la distruzione di tutte le mine anti-persona, ai sensi di quanto previsto con questa Convenzione”.
Quindi anche mentre sto scrivendo, le mine anti-uomo continuano ad essere prodotte. Mi chiedo, questi sarebbero oggi i paladini di libertà, pace e democrazia? Proprio oggi a New York si piangono i morti dell'11 settembre. Bene, non sono forse i 40.000 cambogiani esplosi un 11 settembre? E quanti Iraq, quante Cambogie, quanti Vietnam, quanti Cile, quanti altri 11 settembre non si ricordano? In aggiunta, la maggior parte dei Paesi dell'Unione Europea sono impegnati in una campagna di bonifica del territorio cambogiano. Gli Stati Uniti, No. Ragioni di immagine?
Credo che le mine anti-uomo siano così micidiali in quanto, non solo uccidono in guerra, ma sono un'arma terribile contro la pace e la speranza degli uomini. Saranno necessari altri 175 anni prima che l'ultima mina nel sottosuolo cambogiano venga disinnescata. Nell'attesa, saranno soprattutto agricoltori, donne e bambini che perderanno una mano o un braccio, mentre giocano nel campo vicino a casa, o lavorano per guadagnarsi la pagnotta. Il triste e il paradossale e' che, tra le poche persone sopravvissute all'invasione americana, al terrore di Pol Pot, all'invasione vietnamita e alla guerra civile, molte di esse sono morte in tempo di pace a causa delle mine.
La Cambogia sta però crescendo, e' un paese "in progress" grazie soprattutto agli investimenti americani nel turismo. Ma non e' un po' paradossale che chi ha contribuito a distruggere questo Paese, oggi si spacci come il portatore di benessere? Le mine anti-uomo sono anche diventate un business. I bambini per strada vendono i libri "Cambodia, the killing fields", orchestrine raccolgono elemosina per le varie associazioni, e, cosa bruttissima, gli amputati ti sbattono in faccia li loro arti monchi per farti sganciare qualche soldo. Io non sono riuscito a fotografarli.
L. Walzer

Font:http://openspaceone.splinder.com/post/9475543



  "There is a lot of bad people, gambling and always trying to cheat you." 


Mi avevano avvertito in tanti. Più o meno tutti quelli che stavano cercando di vendermi un pacchetto completo per andare da Bangkok a Siem Reap. non è un posto sicuro, ripetevano. E anche sui libri che avevo con me, la città era descritta come una specie di "Far West cambogiano". Nonostante tutto, però, il confine volevo passarlo per conto mio. Per accorgermi di stare entrando in Cambogia invece di ritrovarmi rapidamente catapultato dalla capitale thailandese ai templi di Angkor. In fondo, chi mi metteva in guardia stava soprattutto cercando di vendermi un biglietto.
Polverosa, caotica, crocevia di contrabbandieri e truffatori, Poipet rappresenta ancora la strada maestra per entrare dalla Thailandia, il confine storico tra le due nazioni. Qui, Tiziano Terzani fu quasi fucilato dai Khmer Rossi, quando varcò per primo la frontiera dopo la presa di Phnom Penh. Da Aranyaprathet, ultimo centro thailandese, i giornalisti di mezzo mondo stettero, poi, per mesi a spiare quell'angolo della neonata Kampuchea Democratica, ormai ermeticamente chiusa. Poipet rimase, così, a lungo uno dei pochissimi punti di osservazione, una sorta di buco della serratura su quella nuova, misteriosa società. Dal ponte in ferro che valicava il confine, attraverso un groviglio di filo spinato, si intravvedeva una città spettrale, deserta, nella quale gruppi di giovanissimi guerriglieri si muovevano come ombre. Sempre da qui, sarebbero incominciati ad arrivare, pochi mesi dopo, i primi profughi in fuga dalla sanguinaria follia di Pol Pot.

Tiziano Terzani.


http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLi ... ipet.shtml


Porta sud Angkor Wat phom






Preah Palliai.

Si trova entro Angkor Thom, 400 m a nord-ovest del Phimeanakas
La coesistenza di elementi induisti e buddisti e la mancanza di una stele di fondazione o iscrizioni rendono alquanto difficile una datazione precisa del tempio. Generalmente viene attribuito al regno di Jayavarman VIII, ma resta da spiegare come le immagini buddiste possano essere sopravvissute alla violenta reazione iconoclasta anti-buddista che caratterizzò quel periodo.
È possibile sia stato costruito in periodi diversi: il santuario centrale nella prima metà del XII secolo, mentre il gopura, chiaramente buddista, alla fine del regno di Jayavarman VIII, quando il sovrano assunse toni più morbidi nei confronti del buddismo, o poco dopo. Il tempio fu ripulito dalla vegetazione da Henri Marchal nel 1918-19, mentre il gopura fu restaurato secondo il metodo dell'anastilosi da Maurice Glaize nel 1937-38.[1]

http://it.wikipedia.org/wiki/Preah_Palilay








Bayon.
Le gigantesche faccie di pietra del Bayon sono diventate una delle immagini più riconosciute dell'arte Khmer.
Il Bayon è costituito da 37 torri, la maggior parte delle quali ha quattro faccie scolpite nella roccia, in direzione dei quattro punti cardinali.



Aspara è uno spirito femmina delle nubi e delle acque nelle mitologie indù e buddista


La dimensione delle faccie è impressionante.
Mentre si cammina nei dintorni del tempio, ci sono sempre una dozzina di teste ben visibili, dal davanti o di profilo, alla stessa altezza dei vostri occhi pure che vi fissano dall'alto.







ninfee mitologiche che danzano, intrattengono gli dei e sono la ricompensa di Re ed eroi che muoiono in modo coraggioso







La terrazza del Re lebbroso.


La terrazza del Re lebbroso è una parte del leggendario sito archeologico di Angkor, si trova nella parte nord-est della piazza del re ad Angkor Thom.
La terrazza fu edificata dal grande sovrano dell'Impero Khmer Jayavarman VII. Il nome terrazza del re lebbroso le venne dato nel XV secolo, dopo la scoperta di una statua raffigurante il dio induista della morte Yama. Le fattezze di questa statua al momento del ritrovamento ricordavano quelle di una persona affetta dalla lebbra, inoltre una leggenda locale dice che un sovrano di Angkor sia morto proprio di lebbra.










La Terrazza degli elefanti.


La Terrazza degli elefanti è una parte delle leggendarie rovine di Angkor Thom, la terrazza misura circa 350 metri e fu edificata dal grande sovrano Khmer Jayavarman VII.


Questa terrazza è situata accanto al palazzo Phimeanakas. La terrazza prende il suo nome dalle strutture decorative che raffigurano una parata di elefanti, alcuni di questi elefanti presentano ancheil loro condottiero sulla groppa, oltre a queste sono presenti anche raffigurazioni di della creatura mitologica Garuda e di leoni per simboleggiare la forza del sovrano.


La terrazza fu costruita per diversi scopi, si suppone che lo scopo originario fosse per permettere al potente sovrano di osservare il proprio esercito riunito e per poter fare discorsi sia a loro che alla popolazione, tuttavia data la grandezza del posto e la sua forma "a piazza" è lecito pensare che essa venisse usata talvolta per manifestazioni religiose e importanti cerimonie presieduta dal re che ovviamente sedeva nel punto più alto.






Zhou Daguan scrisse che sia gli uomini che le donne non si coprivano il petto, camminavano a piedi scalzi, ed indossavano solo un pezzo di stoffa cinto alla vita. Scrisse che le donne comuni non portavano ornamenti, sebbene alcune portassero anelli d'oro o bracciali. Sembra che le donne più belle fossero mandate a servire alla corte del re o della famiglia reale. Una delle cose più interessanti era che tutti i commerci erano fatti dalle donne. Nelle zone di mercato non c'erano edifici, e le donne vendevano le loro merci su grandi tappeti posati per terra. Sembra che per occupare il proprio spazio al mercato si dovesse pagare un affitto agli ufficiali. Egli affermò che la gente Khmer non aveva tavoli o sedie nelle proprie case. Secondo i resoconti cuocevano il cibo in pentole di terracotta usate per bollire il riso e per preparare delle zuppe. I mestoli erano fatti con pezzi di noci di cocco e la zuppa veniva servita in piccole ciotole fatte di foglie intrecciate, apparentemente a impermeabili.


Descrisse anche una processione del re Indravarman III con una spada sacra in mano:
« Quando il re esce, le truppe sono alla testa della scorta; poi vengono le bandiere, gli stendardi e i musici. A palazzo le donne, da trecento a cinquecento, indossando abiti fioriti e con fiori nei capelli, portano delle candele nelle loro mani e formano un gruppo. Le candele sono accese anche in pieno giorno. Poi vengono altre donne del palazzo reale, portendo lance e scudi, poi le guardie private del re, seguiti da carri trainati da capre e da cavalli, tutti coperti d'oro. Ministri e principi viaggiano sopra degli elefanti e davanti a loro si possono vedere, da lontano, una quantità innumerevole di ombrelli rossi. Dopo di loro vengono le vedove e le concubine del re su delle portantine, dei carri a cavallo o sopra elefanti. Hanno più di cento parasole, tutti ricamati d'oro. Dietro di loro viene il sovrano, in piedi sopra un elefante, con in mano la spada sacra. Le zanne degli elefanti sono ricoperte d'oro. »

Font: wikipedia

Disboscamento in Cambogia si presenta ad uno di più alti tassi nel mondo. Secondo il rapporto 2005 condotto dal Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura del Nazioni Unite (La FAO), La Cambogia ha il secondo più alto tasso di disboscamento nel mondo terzo a soltanto La Nigeria e Il Vietnam.
Dal 1970, La Cambogia la copertura più rainforest primaria è caduto drammaticamente più da 70% di 1970 a appena 3.1% di 2007. Disboscamento sta accelerare ad un tasso alarming con il tasso generale di perdita totale della foresta a quasi 75 per cento dalla conclusione degli anni 90. Nel totale, la Cambogia ha perso 25.000 chilometri quadrati della foresta fra 1990 e 2005, 3.340 chilometri quadrati di où erano foresta primaria. A partire da 2007, più meno di 3.220 chilometri quadrati della foresta primaria rimangono con il risultato che il futuro sustainability della foresta le riserve della Cambogia è sotto la minaccia severa.

http://www.worldlingo.com/ma/enwiki/it/ ... n_Cambodia

Si vedono a volte di alberi secolari, che gente senza scrupoli tagli queste piante.


Ta Prohm.

Ta Prohm è un tempio di Angkor, in Cambogia, costruito nello stile Bayon principalmente nel tardo dodicesimo e agli inizi del tredicesimo secolo. È situato approssimativamente ad un chilometro ad est di Angkor Thom, sul bordo meridionale del Baray orientale vicino a Tonle Bati, fu costruito dal re Jayavarman VII come monastero buddista Mahayana e come università. Diversamente dalla maggior parte dei templi di Angkor, Ta Prohm è rimasto nelle stesse condizioni in cui è stato trovato;

 l'atmosfera creata dalla combinazione di alberi che crescono sulle rovine e la giungla circostante lo hanno reso uno dei templi più popolari di Angkor.


L'atmosfera romantica che circonda queste rovine, stritolate lentamente dall'abbraccio della giungla, e la possibilità' di scoprire angoli nascosti, ne accrescono ulteriormente il fascino.


Per molti anni questa regione e stata dimenticata dal resto del mondo e i ficus rampicanti hanno avuto via libera di crescere ovunque…












La Lonely Planet identifica il Ta Prohm come le rovine di Angkor che ospitano la famosa porta dalla quale Angelina Jolie (in Tomb Raider) coglie il fiore e ...





















Prasat Kravan.

Prasat Kravan è un tempio induista minore del X secolo, costituito da cinque torri in mattoni rossi connessi da un composto vegetale, che si ergono su una terrazza comune. Si trova ad Angkor, in Cambogia, a sud del bacino artificiale scavato (o "srah") chiamato Srah Srang.


Il suo nome originale in Sanscrito è ignoto, mentre il nome moderno Khmer, "Prasat Kravan", significa tempio del cardamomo. Il tempio fu edificato su iniziativa di alti dignitari di corte, durante i brevi regni di Harshavarman I o di Ishanavarman II, e dedicato a Vishnu nel 921 d.C., secondo l'iscrizione presente sugli stipiti degli ingressi in arenaria. Non fu completato in diversi particolari.


Il sito fu liberato dalla vegetazione negli anni Trenta da Henri Marchal e Georges Trouvè. Successivamente le torri furono restaurate su iniziativa di Bernard Philippe Groslier, Sovrintendente di Angkor, tra il 1962 e il 1966, anche con l'aggiunta di nuovi mattoni, contrassegnati con la sigla "CA", che sta per "Conservation Angkor"


Il tempio è orientato verso Est ed è circondato da un piccolo fossato. Pur nelle ridotte dimensioni, il suo aspetto esterno colpisce per il classicismo e la simmetria delle linee. La torre centrale e quella più a sud hanno delle sovrastrutture architettoniche, che utilizzano dei piani di dimensioni progressivamente ridotte per ottenere un semplice effetto di falsa prospettiva.


Due delle torri, quella centrale e quella nord, contengono interessanti bassorilievi che raffigurano Vishnu e la sua sposa Lakshmi. Essi sono stati ottenuti scolpendo le mura in mattoni, secondo una tecnica abbastanza comune nei templi Cham, ma praticamente unica nei monumenti Khmer conosciuti.

I bassorilievi interni del santuario della torre centrale sono rappresentazioni di Vishnu.
Testi wikipedia.

Ta Som.

Il Ta som e un piccolo complesso monastico, con porte di entrata a torri. La giungla sta lentamente distruggendo il Ta Som, che proprio per questo motivo assomiglia ad una versione in miniatura del Ta Prohm. All'interno del Ta Som ci sono vari intarsi in buone condizioni.



Il Ta Som sorge vicino al Preah Neak Pean ed è un tempio buddhista costruito nel XII secolo da Jayavarman. Gran parte del Tempio è in rovina ma è in corso un'opera di restauro.








Neak Pean.


Neak Pean è un tempio situato su un'isola artificiale nei pressi di Angkor, in Cambogia vicino al complesso di Preah Khan, il tempio fu fatto edificare dal sovrano Jayavarman VII (lo stesso sovrana che fece edificare anche Angkor Thom, Ta Prohm e lo stesso Preah Khan) durante il periodo Khmer.



Tradotto letteralmente il nome del tempio significa "Il serpente intrecciato", questo è dovuto al leggendario serpente Naga situato alla base del tempio. Secondo alcuni studiosi il complesso è stato costruito per ricordare l'Anavatapta, un lago di cui molte leggende parlano e che dovrebbe trovarsi sull'Himalaya, in principio la costruzione era dedicata principalmente a luogo di culto per i malati, infatti si riteneva che le acque del posto avessero dei poteri curativi basati sul fatto che quel luogo era stato edificato come punto di incontro dei quattro elementi (terra, aria, fuoco e acqua).













Pre Rup.

Pre Rup è un tempio di Angkor, in Cambogia. Costruito come tempio di stato del re Khmer Rajendravarman e dedicato nel 961 o agli inizi del 962. È un "tempio-montagna" a costruzione mista di mattoni, laterite e arenaria.



Il nome moderno del tempio significa "girare il corpo" e riflette la credenza comune tra i Cambogiani che presso il tempio venissero svolte cerimonie funebri di cremazione, durante le quali il defunto (o la sua sagoma disegnata tra le ceneri) viene girato a turno verso i punti cardinali, come si dilungano a spiegare le guide locali ai turisti.


Situato poco a sud del Baray orientale, Pre Rup è allineato nella direzione nord-sud con il tempio del Mebon orientale, un'altra costruzione del regno di Rajendravarman. L'uso massiccio di laterite e mattoni gli dà una piacevole colorazione rossastra che risalta particolarmente alla luce della prima mattina e del tardo pomeriggio.



Il tempio ha una forma all'incirca quadrata e una doppia recinzione perimetrale. La recinzione esterna è costituita da una piattaforma circondata da un muro in laterite, lunga 117 metri in direzione nord-sud e 127 in direzione est-ovest.



Sottolineato da una strada rialzata in laterite, che sfortunatamente è attraversata da una strada moderna. I quattro gopuras più esterni hanno pianta cruciforme allungata, con un corpo centrale in mattoni (costituito da tre locali collegati nella direzione di entrata ed affiancato ai lati da due passaggi indipendenti), preceduto e seguito da vestiboli in arenaria. Sulla prima piattaforma ad entrambi i lati dell'ingresso orientale c'è un gruppo di tre torri allineate da nord a sud, aggiunte più tardi, come altre costruzioni a galleria sullo stesso livello, ed incomplete.



Una di esse pare non essere stata mai costruita, o successivamente smantellata. Proseguendo lungo il breve tragitto che separa la recinzione da quella esterna a quella interna, si attraversa un secondo ingresso. Sul secondo livello, di fronte all'ingresso orientale vi è una "cisterna" in pietra, ma più che alle cremazioni, gli studiosi ritengono servisse come base per una statua del toro Nandi, probabilmente in bronzo.



Ai lati vi sono due librerie e una serie di costruzioni a galleria distinte che corrono lungo il muro. Si tratta di una caratteristica architettonica del decimo secolo, che verrà sostituita da una galleria senza soluzione di continuità dal Ta Keo in avanti.


La piramide quadrata terminale, che misura 50 metri alla base, si innalza di 12 metri in tre livelli ad una piattaforma sommitale di 35 metri di lato. Il livello più basso ha 12 piccoli altari disposti attorno in modo simmetrico. In cima vi sono cinque torri, disposte a formare un quincunx, una a ciascun angolo del quadrato e l'ultima al centro. Divinità scolpite in bassorilievo stanno a guardia ai lati di ogni porta orientale, mentre sugli altri lati le porte sono cieche.



La torre di sudovest un tempo ospitava una statua di Lakshmi, quella di nordovest una statua di Uma, quella di sudest una di Vishnu e la torre di nordest una statua di Shiva. Un'iscrizione su un lato di quest'ultima risale a Jayavarman VI ed è la sola testimonianza ad Angkor del suo regno.


Pre Rup fu dedicato al dio Shiva e sorse probabilmente sul luogo occupato in precedenza da un ashram shivaita, costruito nel secolo precedente da Yasovarman I. Al suo progetto e alle fasi iniziali avrebbe potuto partecipare l'architetto Kavindrarimathana, ma all'epoca del completamento doveva essere già passato a miglior vita.



Forse il tempio-montagna si trovava al centro di una nuova capitale costruita da Rajendravarman, con l'argine sud del baray orientale a costituirne il limite settentrionale, ma niente di essa è sopravvissuto e l'ipotesi della "città dell'est", avanzata da Philippe Stern non ha mai trovato conferme in ritrovamenti archeologici.
Testi wikipedia.







Banteay Srei.

Banteay Srei (scritto anche Banteay Srey) è un tempio induista del X secolo d.C., situato in Cambogia. Il suo nome significa Fortezza delle donne ed è dedicato al dio indù Shiva. Si trova a circa 35 km dalla famosa area di Angkor, vicino alla collina di Phnom Dei, circa 25 km a nord-est del principale gruppo di templi di Yasodharapura (una della capitali
dell'Impero Khmer che si sono succedute nel tempo) e dall'Angkor Thom.


La maggior parte del tempio è costruito in arenaria rossa e le colonne e le pareti interne presentano un numero incredibile di accuratissime decorazioni ammirabili ancora oggi. Gli edifici stessi sono miniature in scala, molto particolari nell'ottica degli standard delle costruzioni khmer. Queste caratteristiche lo hanno reso particolarmente popolare tra i turisti e lo hanno fatto definire "una gemma preziosa" o "il gioiello dell'arte khmer" Al di fuori del tempio si possono osservare poche rovine di quella che doveva essere una piccola città sorta attorno al tempio, di nome Isvarapura.



In origine il tempio probabilmente si chiamava Tribhuvanamahesvara ed era dedicato ad un grande condottiero militare dell'epoca, in seguito assunse il nome attuale Banteay Srei, probabilmente dovuto al grande numero di devata che sono posti come guardiani del tempio in nicchie a lato delle porte e delle false porte.





Intasri di storie mitologiche sul frontone dell'edificio che in passato era una biblioteca.






























Angkor Wat


Angkor Wat 
(in lingua khmer Tempio della città) è un tempio khmer, all'interno del sito archeologico di Angkor, in Cambogia, nei pressi della città di Siem Reap. Fu fatto costruire dal re Suryavarman II (1113-1150).


Il re ordinò che la costruzione del gigantesco edificio partisse contemporaneamente dai 4 lati, così ché l'opera fu completata in meno di 40 anni.



L'ipotesi più probabile è che si tratti di un mausoleo, un luogo dove il re potesse essere venerato dopo la morte. Infatti, l'entrata principale è situata a ovest, come nei templi funerari, e non a est, come consuetudine per i templi indù.



Il tempio è a forma di rettangolo, lungo circa 1,5 km da ovest a est e 1,3 km da nord a sud; all'interno del fossato che circonda completamente il muro perimetrale di 3,6 km vi sono tre gallerie rettangolari, costruite una sopra l'altra. Al centro del tempio si trovano cinque torri.



Angkor Wat riassume due principali caratteristiche dell'architettura cambogiana: il tempio collina che si erge all'interno di un fossato e che simboleggia il Meru (la montagna degli dei nella religione indù. Il tempio, infatti è consacrato a Vishnu), e i successivi templi a galleria.



È diventato il simbolo della Cambogia e appare sulla bandiera nazionale ed è oggi il luogo del paese più visitato dai turisti. Secondo il Guinness dei primati, è il più vasto sito religioso al mondo.

La prima costruzione del tempio iniziò nella prima metà del XII secolo, durante il regno di Suryavarman II (1113-1150 circa), e fu dedicato a Vishnu.



Non sono state trovate iscrizioni del periodo della fondazione, per cui il nome originale è oggi sconosciuto.


Le raffigurazioni dei Kmer in battaglia sono tantissime e pèr conoscere tutte le vari battaglie raffigurazioni della loro vita e necessario avere una guida preparata al seguito che spieghi almeno una piccola parte.



È situato a 5,5 km a nord dell'odierna città di Siem Reap, e a sud-est della capitale precedente, che era a Baphuon.



Sembra che alla morte del re i lavori si siano fermati, e alcuni bassorilievi siano rimasti incompiuti. Nel 1177 Angkor fu saccheggiata dai Chăm, tradizionali nemici dei Khmer.


L'impero fu rifondato dal un nuovo re, Jayavarman VII, che stabilì la nuova capitale e il tempio dello stato rispettivamente a Angkor Thom e a Bayon, pochi chilometri a nord.



Nel XIV o XV secolo il tempio fu convertito al Buddhismo Theravada, e tale è rimasto fino ai nostri giorni. Angkor Wat si differenzia dagli altri templi di Angkor perché non è mai stato del tutto abbandonato, e inoltre il fossato esterno lo ha in un certo qual modo protetto dall'avanzare della giungla. Fino al XVI secolo il tempio era conosciuto come 'Preah Pisnulok', dal nome dato a Suryavarman dopo la sua morte. In questo periodo prese il suo nome moderno, che significa "Città Tempio". 'Angkor' è la forma dialettale della parola nokor che deriva dal sanscrito 'nagara' (capitale), mentre wat è il termine Khmer per tempio.



Uno dei primi visitatori occidentali del tempio fu Antonio da Magdalena, un monaco portoghese che lo visitò nel 1586 e affermò che "è una costruzione così straordinaria che è impossibile da descrivere con una penna, poiché non c'è un edificio simile al mondo. Ha delle torri e delle decorazioni e quanto di più raffinato che il genio umano possa immaginare." Tuttavia il tempio divenne popolare in Occidente solo alla metà del XIX secolo, dopo che Henri Mouhot pubblicò le sue note di viaggio.


L'esploratore francese scrisse:
« Uno di questi templi (un rivale per quello di Salomone, ed eretto da qualche antico Michelangelo) potrebbe avere un posto d'onore accanto ai nostri edifici più belli. È più grandioso di qualsiasi cosa ci abbiano lasciato i greci o i romani, e contrasta tristemente con la situazione selvaggia in cui versa ora la nazione. »


Mouhot, come altri visitatori occidentali, non credette che i Khmer avessero potuto costruire il tempio, e ne sbagliò la datazione giudicando che fosse contemporaneo ai romani. La vera storia di Angkor Wat fu messa insieme solo dopo lunghi studi stilistici ed epigrafici che furono portati avanti con la sistemazione e il restauro dei siti dell'intera area di Angkor.


Angkor Wat richiese un notevole lavoro di restauro durante il XX secolo, in particolare la rimozione della terra e della vegetazione. I lavori furono interrotti durante la guerra civile e sotto il controllo dei Khmer rossi negli anni '70 e '80, anche se subirono relativamente pochi danni durante questo periodo, ad eccezione dei furti.



Il tempio è diventato il simbolo della Cambogia, e i cambogiani ne sono molto orgogliosi. Una rappresentazione di Angkor Wat è stata messa nella bandiera nazionale della Cambogia fin dalla sua creazione (nel 1863 circa); è il solo edificio ad apparire su una bandiera nazionale.
Tutti i testi sono tratti da wiki…
http://it.wikipedia.org/wiki/Angkor_Wat










Qui ad attenderci alcuni residenti…





questa e l'uscita dal retro


Bantey Samre.

Bantey Samre è un tempio di Angkor, in Cambogia, situato subito ad est del Baray orientale. Sebbene non sia stata rinvenuta la stele di fondazione, pare sia stato costruito su iniziativa di un alto funzionario di corte agli inizi del XII secolo, durante il regno di Suryavarman II. È un tempio induista nello stile architettonico di Angkor Wat.



Il suo nome, che significa "cittadella dei Samré", deriva da quello di un antico popolo dell'Indocina. Per il tempio vennero utilizzati gli stessi materiali del Banteay Srei.





















Beng Mealea.

Beng Mealea è un tempio nello stesso stile di Angkor Wat, che si trova 40 km in linea d'aria ad est del gruppo principale di Angkor, in Cambogia.


Il suo nome attuale significa "stagno del loto" Si trova sull'antica strada reale che conduceva al Preah Khan Kompong Svay, attualmente percorribile solo con moltà difficoltà da esperti.


Dista un'ottantina di km di strada da Siem Reap e il suo raggiungimento è stato facilitato dalla risistemazione delle strade a partire dal 2005, a seguito di un'iniziativa privata volta allo sfruttamento turistico del complesso di Koh Ker.



Beng Mealea è un tempio induista dedicato a Vishnu, ma vi si trovano scolpiti anche alcuni motivi buddisti. Non se ne conosce la storia, ma dallo stile architettonico e scultoreo identico a quello di Angkor Wat gli studiosi hanno attribuito la sua costruzione al regno di Suryavarman II, nella prima metà del XII secolo.


Altri testi sempre tratti da wikipedia qui.
http://it.wikipedia.org/wiki/Beng_Mealea






















Ringrazio pubblicamente per la gentile collaborazione al tour  il mio amico di tour Nicola Carli da Bologna in arte antelopecoobler, ed alcuni amici toscani incontrati on the road sul posto e abbiamo passato giorni stupendi assieme, grazie a Gianni Laura angelo e Manuela e Nicola:
e naturalmente una grazie anche alla nostra guida italiana sul posto ALESSANDRO FIORIO.


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